3 – La Repubblica di Venezia

Conversazione con Bernard Aikema e Maria Canella

Pranzo a tema

Cari Consoci,

mercoledì 23 ottobre avrà luogo il terzo appuntamento del ciclo di conversazioni e di pranzi sugli antichi Stati Italiani che sarà dedicato alla Repubblica di Venezia: il 17 ottobre 1797, con lo scellerato trattato di Campoformio, Napoleone, per lo scorno di molti illusi (Foscolo docet) e in spregio a tutti i principî proclamati dalla “sua” Francia rivoluzionaria, comprava la rinuncia alla sovranità sui dominî italiani della casa d’Asburgo con la cessione all’Austria del territorio della Serenissima, appena occupato dall’Armée d’Italie. Aveva, così, fine la vicenda più che millenaria di quello che è forse il più illustre fra gli antichi Stati italiani.

Dalla sua origine all’epoca delle invasioni barbariche, con il trasferimento nella laguna degli abitanti dell’Aquileia romana, l’esperienza della Repubblica di Venezia si distingue fra quelle degli altri territori italiani, da un lato, per non avere subito mai una dominazione straniera e, dall’altro lato, per uno straordinario livello di coesione fra un’aristocrazia che vedeva coincidere i propri interessi con quelli dello Stato come forse era accaduto soltanto

durante i secoli d’oro della repubblica nell’antica Roma, e un ceto popolare, guidato dai “cittadini originari” con il loro libro d’argento, il cui fiero senso di appartenenza a una comunità orgogliosamente vissuta come propria è ancora percepibile nel Veneto attuale a più di due secoli dalla caduta della Repubblica.

Ed è anche grazie a questa unità d’intenti che Venezia poté sfruttare appieno la sua posizione straordinaria a cavallo fra oriente e occidente (la città era la sola dell’Europa occidentale a Nord di Roma ad avere come signore nominale l’imperatore bizantino e, non a caso, conserva ancora un patriarca), per costruire, dapprima, un vero e proprio impero marittimo nel Mediterraneo occidentale e, poi, un solidissimo Stato di terraferma, divenendo, peraltro, anche grazie al disinvolto sviamento della Quarta Crociata verso il sacco di Costantinopoli, quello straordinario scrigno di tesori artistici che tutti conosciamo e mantenendo, a differenza della rivale Genova, una certa rilevanza, non soltanto come metà del Grand tour, ancora nel ‘700, quando, per usare metafora dell’oratorio commissionato a Vivaldi per l’occasione, novella Juditha Triumphans, resistette, un’ultima volta, all’Oloferne turco a Corfù.

La serata avrà inizio, alle 19, con una conversazione intorno alla posizione della Repubblica di Venezia come crocevia delle vicende artistiche del nostro continente fra Quattrocento e Settecento, condotta da Maria Canella con il professor Bernard Aikema, illustre storico dell’arte, specializzato in storia della pittura veneta e profondissimo conoscitore del Rinascimento europeo, per proseguire intorno alle ore 20,30 con un pranzo, dedicato alla cucina veneziana (con qualche deviazione nei possedimenti della Serenissima), che trova la propria peculiarità, in accostamenti di carattere “anfibio” (polenta e baccalà per citare l’ovvio), senza mai deviare, però, da una solida semplicità.

Il costo del pranzo sarà di 55 Euro a persona per un numero massimo di 74 partecipanti seduti.

Le prenotazioni e le disdette dovranno pervenire entro lunedì 21 ottobre,

(per le disdette che giungessero oltre tale data il costo della serata sarà comunque addebitato sempre che non subentri un consocio in lista d’attesa).

Per partecipare, cliccare il pulsante “ISCRIVITI” qui sotto.

Si raccomanda d’informare i propri ospiti che la sera in foresteria è indispensabile l’abito scuro.

Cordiali saluti,

DIRETTORE ALLA CULTURA                            DIRETTORE ALLA CUCINA

                                                                                                                                           Francesco Donati de’Conti                                      Romualdo Richichi