3 – I Bigoi all’arna

 

7 ottobre 1571- 6/8 ottobre 2023

 

 

 

 

Cari Consoci,

nelle giornate di domani, 6 ottobre e di domenica, 8 ottobre, la cucina del Circolo proporrà, nell’ambito dei normali menù della colazione e del pranzo, sia in sala soci sia in foresteria, una terza ricetta legata a una ricorrenza storica: i Bigoi all’arna, su cui trovate, a seguire, qualche notizia.

 

Pochi eventi di proporzioni tanto grandi hanno avuto un esito così netto, sortendo però risultati concreti tanto modesti come la battaglia di Lepanto: lo scontro, infatti, impegnò, fra ambo le parti, circa 500 galee e poco meno di 200.000 uomini, ma, sebbene la sera, della grande flotta del Sultano, rimanessero soltanto relitti galleggianti in un mare tinto di rosso (con l’eccezione, però, della squadra del corsaro Occhialì, che evitò facilmente lo scontro con un contingente genovese attento a non “spendere” le proprie navi), la Lega Santa fra Pio V, Venezia e la Spagna si dissolse immediatamente.

Pochi eventi, d’altra parte, hanno avuto un impatto morale così intenso da avere assunto, agli occhi dei contemporanei, una portata addirittura soprannaturale, ma da indurre i posteri a cadere in eccessi di segno opposto: alle raffigurazioni, in cui nel cielo sopra le flotte in lotta si svolge una battaglia parallela fra le forze del male composte da uno stuolo di diavolacci e quelle del bene guidate da un Gesù saettante come un novello Zeus alla testa di schiere di santi con le spade in pugno, infatti, hanno fatto da contraltare, in tempi più recenti, gesti quasi altrettanto singolari, quali la restituzione alla Turchia da parte della Santa Sede dello stendardo tanto duramente strappato alla nave ammiraglia di Ali Pascià, che ora è custodito nel museo navale di Istanbul.

 

Nonostante ci siano pervenuti moltissimi resoconti della battaglia, però, non sappiamo nulla di cosa mangiarono gli ammiragli né il giorno della vigilia, sempre che non abbiano digiunato per propiziare la vittoria, né la sera dello scontro, quando si riunirono sulla “capitana” genovese non senza qualche ironia sull’eccellente stato della nave; mentre, anche se sappiamo piuttosto bene cosa mangiassero gli equipaggi, davvero non è il caso di misurarsi con il loro “menù” (la parola rancio deriva proprio dalla spessa zuppa di farina condita con acqua di mare e abbondante aceto per coprirne il gusto appunto rancido).

 

Negli anni immediatamente successivi alla battaglia, tuttavia, in alcune zone del Veneto, si affermò la consuetudine di onorare la festività della Madonna del Rosario, istituita proprio in ricordo della vittoria della Lega Santa, dedicandole un’altra antica tradizione autunnale: il sacrificio dell’anatra, nel dialetto locale “arna”.

 

E, così, da allora, quando, intorno al 7 ottobre, si condiscono i bigoi con le sue interiora, il pensiero torna a quella fatidica giornata del 1571 in cui sul mare e nel cielo del golfo di Corinto le forze del bene e del male si affrontarono in una titanica battaglia per tornare, subito dopo la inevitabile vittoria delle prime, al solito tran tran.

Cordiali saluti,

 

IL DIRETTORE ALLA CUCINA

Romualdo Richichi